Renato Apuzzo anche quest’anno è stato aiutato dalla nostra Onlus, come da sempre facciamo. Renato è infatti l’ispiratore dell’intera attività legata alla solidarietà, attività che per oltre 30 anni alcuni soci Canova hanno svolto privatamente, autotassandosi per aiutare chi ha bisogno, fino a quando hanno creato Canovalandia, per coinvolgere nella causa quante più persone (ed aziende) possibile. Chi è Renato? È una persona fisicamente limitata, costretta sulla sedia a rotelle e dunque non “libera” di muoversi. Chi è stato anche solo per poco in quella condizione ne conosce i limiti assoluti: se la sedia è bloccata, rimani immobile. Se c’è una barriera architettonica, non entri. Non puoi svegliarti alle tre di notte, e, per vincere la calura, uscire a prenderti una fetta di cocomero freddo. Non hai una casa, intesa come il luogo della tua libertà in cui sentirti padrone di fare ciò che vuoi. La tua casa è fatta di metallo, e sei imprigionato dalle occhiate altrui, oltre che dal mezzo ostile e ghettizzante. Quando non sei solo, e ti ritrovi a chiederti perché tu no, no, no e loro sì, sì, sì. Renato arrivò tanti anni fa a Roma, e per una giornata Stefano e la moglie erano diventati la sua casa: le persone tramite le quali poteva essere libero, di girare, visitare la città, fare (quasi) tutto quello che desiderava. Ma ciò che Renato diede a quella coppia, e tramite loro a tutti gli amici della solidarietà, fu molto di più di quanto ricevette. Fu in grado, come lo è stato durante la giornata della solidarietà, di trasmettere l’amore per la vita, il desiderio di viverla, il senso della libertà vera, quella dell’anima e della mente non ottenebrata da finti ed illusori ideali di minipotere a termine, come il successo ed il denaro. Renato ogni anno ci trasmette la capacità di pensare in libertà, a prescindere ed a dispetto dei suoi limiti fisici, ben oltre le ristrettezze quotidiane nelle quali ci rinchiudiamo volontariamente, intrappolati da mille sedie a rotelle dell’anima che chiamiamo soldi, bellezza, barca, vacanza esotica o carriera, che ci impediscono spesso di sentirci a casa nella nostra vita, di essere liberi, di essere vivi. (ECI –COM)
“Caro Stefano e tutti Voi amici del Canova,
con emozione e nostalgia penso a Settembre del 1982, quando ritornando da New York, in aeroporto a Fiumicino, conobbi Stefano,il quale dandomi assistenza, si imbattè per la prima volta con le barriere architettoniche. Da quel momento nacque la nostra amicizia, che tuttora è ancora forte. Il continuo dialogo e la forte sensibilità di Stefano, hanno portato a creare la giornata della Solidarietà, fiore all’occhiello del Canova.
E’ molto bello che nonostante siano trascorsi parecchi anni, il Canova distribuisce ogni anno la solidarietà, sempre col medesimo entusiasmo, a dimostrazione di una sensibilità che nasce da un profondo cuore, che si fa carico dei problemi altrui.
Con la Vostra disponibilità, consentite a tutti coloro che aiutate di sentirsi meno soli, perchè ricordati, in questo modo rendete concreto il Vostro agire e gratificate la vita che con Voi è stata generosa.
Ringrazio tutti, per l’amicizia , l’affetto e la solidarietà che mi dimostrate ogni volta che sono in mezzo a Voi. Mi avete aiutato a crescere e di questo ve ne sarò perennemente grato. Con affetto e stima.
Renato Apuzzo”