“Grazie per averci accolto nella vostra grande famiglia, vi sentiamo vicini, oggi sappiamo che non siamo soli e possiamo assistere persone che la famiglia non ce l’hanno. Con la vostra
solidarietà ci aiutate ad aiutare”. Con queste parole un volontario ha ringraziato Canovalandia onlus per il sostegno economico ricevuto, durante la Giornata della Solidarietà di sabato 25 novembre scorso, presso il ristorante Tanagra di Akis Tanakis a Roma. Un momento conviviale in cui i protagonisti delle due anime dalla solidarietà- quella del dare e quella del ricevere- si
sono ritrovate l’una accanto all’altra per un pranzo tra amici che hanno molto da dirsi ma ancora di più da fare insieme. Una bella occasione per 140 sostenitori e beneficiati di ritrovarsi per condividere la scommessa di essere di sostegno reciproco, in uno scambio di gioia ed emozioni. Lo stile di Canovalandia onlus è quello di una solidarietà che si mette in campo col sorriso sulle labbra: anche questo è un sostegno importante per chi ha bisogno di uscire dal cono d’ombra della solitudine dall’emarginazione della malattia, dalla vita di strada, dalla vecchiaia senza famiglia né amici. Chi fa service per la solidarietà lo fa in modo completamente volontario, per essere la faccia e le mani di una provvidenza che arriva dritta ai bisogni di chi è in
difficoltà e lo aiuta a ritrovare dignità e fiducia in se stesso. La solidarietà come valore al centro di una cultura a misura d’uomo è un impegno molto serio che cambia lo stile di vita. Ma è anche un modo vivo e coinvolgente di incontrare gli altri e ricevere gratitudine che con gesti, parole, a volte solo sguardi, arriva dritta al cuore e lo scaldano. Tutto il resto è retorica e quindi è fuori dallo stile della nostra onlus.
Le facce della solidarietà
Mentre sullo schermo in fondo alla sala scorrevano immagini e video delle attività svolte in aiuto ai bisognosi, i volontari che operano per la onlus hanno testimoniato che la solidarietà non è beneficenza, non è un fatto episodico ma un modo di vivere. Dare spazio nel cuore a chi ha bisogno di noi significa andare incontro agli altri, interessarsi di chi è solo, accompagnare gli emarginati, aiutarli a ritrovare le loro risorse e a metterle in atto. E’ stato ricordato che: “Siamo impegnati in una prossimità che trasversalmente interpella tutti ma aspetta una risposta personale da ciascuno di noi”. Con l’impegno di mettere in pratica il dettato che “chi ha avuto molto deve dare di più”, molte sono le opere che da tempo a Roma e ora anche a Milano, sono seguite non solo con contributi economici ma con l’attenzione di chi accompagna le attività
con la presenza. Anche il “ramo milanese” di Canovalandia, giovane ma attivo, segue alcune associazioni come ‘La ronda della carità’ che aiuta i senzatetto, raggiungendoli nelle strade e nelle periferie soprattutto ora che il gelo dell’inverno si fa sentire senza pietà; e come ‘Art4sport’, una realtà focalizzata sui ragazzi disabili che aspirano a diventare atleti, poco conosciuta fino a quando ne è diventata rappresentante Bebe Vio, con la sua forza e vitalità.
Molte le facce della solidarietà, vecchi e nuovi amici che si aggiungono alla rete ogni anno più ampia. Come i ragazzi della ‘Casa di Lorenzo’ una scommessa di 80 metri quadrati che è diventata un punto di riferimento per i ragazzi Down che seguono percorsi di autonomia, dalla scuola dell’obbligo all’inserimento professionale e oltre. “Tutte le persone che frequentano la casa hanno le chiavi” dice Stefano Menghini, vicepresidente dell’Associazione italiana persone Down di Roma “un indirizzo che è un porto franco dove 43 giovani sanno di poter incontrare gli amici ed essere liberi”.
Renato, Maria Carla e gli altri
“Senza di lui non saremmo qui” è il sentimento comune con cui Canovalandia ha ascoltato la testimonianza di Renato Apuzzo, il primo amico e ispiratore della onlus che poi è cresciuta negli anni. Renato ha parlato con la consueta lucidità e serenità
della sua condizione: “Cerco di sensibilizzare le persone alle difficoltà, a volte insospettabili, che si presentano ogni giorno nella vita dei disabili. Istituzioni e strutture sociali devono fare maggiore attenzione alla dignità dei disabili, degli gli ultimi, dei senza fissa dimora, dei disoccupati”. Renato ha messo al servizio degli altri i suoi limiti fisici e la sua sofferenza, una testimonianza estrema che interpella le coscienze di tutti e dimostra che fare del bene è possibile sempre e in qualsiasi condizione.
Ancora altre voci al microfono per ringraziare Canovalandia della sua attività. La Solidarietà Vincenziana gestisce da 22 anni a Roma un ambulatorio odontoiatrico per ridare dignità a bambini e adulti che non possono permettersi di pagare cure costose. Un esempio di professionalità e attenzione agli ultimi che anche papa Francesco incoraggia e apprezza molto. Anche suor Maria Carla che gestisce il
Centro docce di San Martino ai Monti è una vecchia amica di Canovalandia che ogni anno riceve un contributo per la sua opera in favore dei senzatetto che a Roma sono sempre tantissimi. Davanti al portoncino del Centro il mattino all’alba molti uomini che hanno passato la notte all’addiaccio, sono in fila per entrare a farsi una doccia e cambiarsi d’abito. Un gruppo di volontari assiste suor Maria Carla nel suo impegno di lavare gli indumenti sporchi, stirare, cucire e riassettare quelli vecchi o donati. Grazie al contributo di Canovalandia, le suore Missionarie del Catechismo di Ariccia stanno realizzando un progetto pilota di autosufficienza energetica per la casa di accoglienza e degenza per donne anziane e sole. Le religiose hanno partecipato
all’incontro conviviale con il sorriso che le accompagna nella quotidianità del loro servizio agli ultimi.
Speranze trasformate in cantieri
La piccola galassia della solidarietà è illuminata da stelle vecchie e nuove. Le Povere Figlie dell’Incarnazione di Frascati si occupano di anziane non più autosufficienti e partecipano alla Giornata della Solidarietà per dire grazie per l’aiuto ricevuto per l’ampliamento e sistemazione di alcuni locali comuni della casa di accoglienza, nata in un territorio sprovvisto di strutture residenziali per anziani. Anche la onlus Chiara e Francesco che a Torvaianica segue e ospita bambini che hanno subito gravi maltrattamenti, ha ricevuto un contributo finanziario per la riconversione di un edificio confiscato alla malavita romana in centro di accoglienza per minori da proteggere e di accompagnare in un percorso di recupero grazie alla presenza di operatori, psicologi e pedagogisti. Una casa di accoglienza è anche il focus dell’attività dell’associazione di volontariato Il Sicomoro onlus, una rete di cooperative sociali che in varie città italiane, e a Roma in particolare, sono presenti con progetti portati avanti da professionisti che si dedicano come volontari a varie iniziative di assistenza e animazione in favore di persone indigenti. Per le Povere
Figlie della Visitazione di Maria occuparsi delle anziane non autosufficienti è fedeltà al carisma originario della congregazione religiosa e il loro “grazie” arriva puntualmente ogni anno: Canovalandia è una grande famiglia in cui tutti hanno sempre molto da fare ma quando ci si ritrova è sempre un momento speciale da cui si esce arricchiti e non certo solo nel senso materiale del temine.
La solidarietà che per un giorno si festeggia è un impegno quotidiano che ci aiuta a scoprire amici nascosti nel buio delle difficoltà della vita. L’amicizia che ci ha riunito
intorno ad una tavola comune, ancora ci chiede anima, tempo ed energie per crescere e dare frutti che cambiano la vita di chi ha bisogno di non restare fuori dalla porta.
E se condividete l’impegno di tante persone animate dalla solidarietà e volete unirvi a noi e aiutarci ad aiutare vi ricordiamo che l’IBAN di Canovalandia onlus di Roma è:
IT13B01005033390000 000 133 75 e per la Solidarietà di Milano l’IBAN è: IT20Z0100503339000000001397.
Da tutti noi a tutti voi, il più sentito “Grazie”.